lunedì 9 luglio 2007

Glottodidattica nel contesto interculturale

La Glottodidattica

Le ricerche linguistiche sviluppate in questi ultimi dieci/quindici anni da C.Bettoni,G. Cortellazzo, A. Giacalone, R.Petrilli ed in particolare M.Vedovelli hanno rappresentato una notevole produzione di studi e di saggi sulle tematiche dell'apprendimento dell'italiano come L/2 di grande interesse scientifico e storico. Si tratta di studi. monografie ed articoli che propongono una sintesi delle linee di sviluppo del processo di apprendimento ,ovvero,come dice Vedovelli, dei tratti delle varietà interlinguistiche dell'apprendimento dell'italiano come L/2. In questo contesto,la recente bibliografia di M.Vedovelli è da aggiungersi a quella prima ed unica, sortita nel 1996, sulla diffusione dell'italiano nel mondo redatta da Tassello/Vedovelli in modo ben articolato ( sezioni con repertori bibliografici,studi sull'apprendimento, italiano all'estero, glottodidattica dell' italiano L/2 ).
Per il mondo della scuola e per i docenti è importante un'adeguata conoscenza di alcuni aspetti delle analisi descrittive o dei progetti condotti nel settore linguistico,che segnaliamo alla loro riflessione :
la puntualizzazione dei problemi dell' italiano L/2 svolta da Giacalone e Vedovelli (1994) in occasione del convegno della SLI a Siena nel 1992
il ruolo propulsore dell' Università di Pavia per i modelli teorici dell' italiano L/2 e per un collegamento dei progetti di ricerca con la Fondazione Europea della Cultura e altri gruppi europei di ricercatori ( per es.: N.Dkittmar, W.Klein, C.Perdue)..
il Progetto europeo del C.N.R. sul tema Il sistema "Mediterraneo -Radici storiche e culturali, specificità nazionali ", con una unità di ricerca relativa alle "Comunità plurilingui e contesti migratori " i progetti di ricerca sull'apprendimento spontaneo dell' italiano L/2 condotte dall' Università di Roma ( La Sapienza e la Terza Università),come pure dagli atenei di Bologna,Lecce e Napoli.Si tratta di progetti interculturali,che hanno avuto anche una impostazione di tipo pedagogico con i lavori di D.Demetrio e G.Favaro.
-le attività di studio e di ricerca di modelli didattici (apprendimento e acquisizione dell' italiano L/2 ) svolte presso le università per Stranieri di Siena e di Perugia per l'insegnamento dell'italiano a migranti e per l'aggiornamento e la formazione dei docenti impegnati con gli alunni stranieri per l'italiano come L/2
-il modello al quale si riferisce il " Progetto Pavia " è per Vedovelli quello delle varietà interlinguistiche di apprendimento,che permette di assimilare la descrizione delle sequenze di apprendimento a quelle di varietà sistematiche che si succedono sotto la spinta di fattori contestuali extralinguistici e di fattori interni strutturali, di tipo quasi-universale o generale ( quadri di sistemi -grandi varietà interlinguistiche- cfr. Bernini G.,1994 ).
Al momento attuale Vedovelli ritiene che alla ricerca linguistica rimangano da sviluppare due ordini di problemi: ampliare la gamma dei fenomeni linguistici dei quali ricostruire le tappe di apprendimento, definire le condizioni di possibilità di ricaduta didattica delle acquisizioni conoscitive per elaborare un modello di apprendimento capace di rappresentare un punto di riferimento per i docenti che insegnano italiano nelle scuole con forte presenza di alunni stranieri.
Senza dubbio l'italiano, dalla storica inchiesta dell' Enciclopedia Italiana(1982-riportata da Baldelli nel 1987), che presentava la situazione della lingua e cultura italiana all'estero(motivazioni allo studio)fino ad oggi,è andato incontro a profondi cambiamenti che hanno interessato caratteristiche dei pubblici,motivazioni e aree di interesse ,a seguito anche della prima ondata di immigrazione straniera in Italia ( fine anni '70 ).
Nei suoi due recenti lavori ( L'Italiano degli stranieri. Storia,attualità e prospettive, 2002, e Lingue e culture in contatto. L'italiano come L/2 per gli arabofoni, 2004) Vedovelli presenta gli elementi che hanno cambiato lo stato dell' italiano diffuso fra stranieri, l'emergenza di studi in glottodidattica e la notevole produzione scientifica di manuali dedicati all' italiano L/2 (Balboni 1994,Ciliberti 1994),del dizionario di Lavinio/Vedovelli (1997) inserito nel sistema MILIA.
Vanno segnalati i materiali didattici creati per alunni /studenti stranieri inseriti nelle scuole italiane,segnatamente nella scuola primaria e secondaria di 1. grado, redatti da Bettinelli e Favaro ,come pure la diffusione della certificazione di competenza CILS dell'università per stranieri di Siena in contesti di formazione per immigrati(1997).
A ciò si aggiunge un gruppo più numeroso di case editrici che s' impegnano nella produzione di materiali didattici e collane di riflessione glottodidattica ( Bonacci, Giunti, Guerra, Le Monnier, Zanichelli), a cui ampi contributi sono dedicati dal convegno del Giscel del 1997.
Uno strumento importante per la diffusione della glottodidattica dell' italiano come L/2 sono state le riviste come " Lettere dall' Italia, " Il Veltro ", "Italiano oltre ", "Rila " e "Silta ",gli "Annali dell'Università per stranieri di Perugia", il "S.I.&N.A." dell' Università per stranieri di Siena.
Per l'Italia le due Università per Stranieri di Perugia e di Siena rappresentano poli centrali di ricerca e di didattica e sono impegnate alla produzione di materiali didattici specifici per l' italiano come L/2, come pure dal 1993, ai corsi di diploma universitario (lauree brevi) indirizzati a formare personale docente specializzato nell' insegnamento dell' italiano all'estero. Dal 1998 presso l'Università per Stranieri di Siena funziona il primo corso di laurea in Italia per l'insegnamento dell' italiano a stranieri. viga

PER SAPERNE DI PIU' - approfondimenti

Albert L.,Vedovelli M., M.Barni ed a. La certificazione di italiano come lingua straniera: la CILS e le 150 ore,"Percorsi ", Rivista di educazione .degli adulti,X, dicembre 1997,52-66Baldelli I.(a cura di) La lingua italiana nel mondo .Indagine sulle motivazioni allo studio dell'italiano,Roma,1997,Istituto dell'Enciclopedia ItalianaBernini G. La banca dati del "Progetti di Pavia " sull'italiano lingua seconda,in :Vedovelli M.(a cura di) Problemi dell'apprendimento e dell' insegnamento dell'italiano rivolto a immigrati stranieri,"SILTA-Studi italiani di Linguistica Teorica ed Applicata,XXIII,1994,n.2,221-236Bettinelli E, Favaro G. L'italiano per…incontrarsi, lavorare, vivere. Milano, Guerrini,1990Castellani M.C.(a cura di)1994-1997 MILIA- Materiali per gli insegnanti di Lingua Italiana. Aggiornamento,Ministero della Pubblica Istruzione,IRRSAE,Liguria,SagepFelici A. La lingua dell'emigrazione italiana in Germania oggi, in : M.Montanari, Quando venni in Germania.Storia di italiani in Germania.Lingua ed emigrazione.Quaderno "Servizio Migranti",19,Frankfurt/Main,1996,120-196.Gazerro V. La scelta dell'italiano in Svizzera.Quaderno di metodologia dell'insegnamento dell'italiano L/2.-HSK Kurse,Frauenfeld, 1996.Gazerro V. Emigrazione e cultura. Scuola e lingua italiana in Svizzera. Quaderno "Servizio Migranti", 6, Roma,1997Gazerro V. L' insegnamento dell'italiano L/2 nei H.S.K. Kurse -Schulpflege Winter-thur .Consiglio Cantonale, 3,W. 1999Gazerro V. Primo incontro con l' italiano L/2. Materiali didattici per le prime classi,Unterstufe, Schulabteilung, Zùrich,45,1999Gazerro V. Processo di verbalizzazione - Percorsi glottodidattici. 4 -Dossier didattico,Mittelstufe, Schulabteilung, HSK.,Zùrich,1999.Gazerro V. Insegnamento della lingua italiana in Europa. Emigrazione, lingua, intercultura in Germania e in Svizzera, Armando, Roma 1999. ed.Gazerro V. La comunicazione verbale. Indicazioni glottodidattiche. 5- Dossier didattico, Schulabteilung, HSK:, Zùrich, 2000Gazerro V. I corsi integrativi di italiano L/2 - Modelli di programmazione .Schulabteilung 1, HSK., Zùrich, 2001Gazerro V. La costruzione delle prove di verifica nei corsi di italiano L/2 - Schulabteilung 2, HSK., Zùrich, 2003Gazerro V. Insegnare l'italiano L/2 : per valutare e per certificare le competenze. Schulabteilung,3,HSK., Zùrich, 2003Gazerro V. Insegnare la lingua italiana. Plurilinguismo in contesti multiculturali. Il caso Svizzera, ed.Liceo Piero,Sansepolcro,2004Giacalone Ramat A. Vedovelli M. Italiano lingua seconda: lingua straniera. Atti del XXVI congresso SLI,Siena,5-7 novembre 1992,Roma,Bulzoni,1994Lavinio C., Vedovelli M. Le parole di MILIA. Glossario, Ministero della Pubblica Istruzione,IRRSAE,Liguria,Sagep,1997Noetzel I.U. L'apprendimento dell'italiano come lingua seconda: un confronto con l'apprendimento del tedesco,Cattedra di Sociolinguistica,Univ.Pavia,Pavia,1995Tassello G., Vedovelli M. Scuola, lingua e cultura nell'emigrazione italiana all'estero. Bibliografia generale 1970-1995, Roma,CSER, 1996Vannini E. Atti del corso di aggiornamento per lettori di lingua italiana in servizio presso le università straniere.,Siena,16-20 Dicembre 1996Vedovelli M. (a cura di ) Aspetti dell'apprendimento spontaneo e guidato dell' italiano L/2 in contesto migratorio," SILTA" XXIII, 1994, 2Vedovelli M. Apprendimento e insegnamento dell'italiano in contesto migratorio: un bilancio sui modelli e sugli interventi per l'immigrazione recente, in : "Percorsi" , VIII,ottobre 1995, 50-61Vedovelli M. La lingua degli emigrati, in: Montanari M, Quando venni in Germania. Storie di italiani in Germania.Lingua ed emigrazione, "Servizio Migranti,"19, Frankfurt/M.1996,,197- 221.Vedovelli M. Le identità dell' italiano diffuso fra stranieri,in : S.Bruni, Atti del corso di formazione inziale per il personale della scuola da destinare all'estero,Siena,22-26 luglio 1997. Università per stranieri di Siena, 1998Vedovelli M. Comunità plurilingui e contesti migratori, in : Banfi E. Atti del seminario di coordinamento dei gruppi linguistici ,progetto strategico CNR"Mediterraneo "- Radici storiche e culturali,specificità nazionali, Milano 25 giugno 1996.

lingua italiana L/2 e intercultura



- ITALIANO COME LINGUA SECONDA
Dall' esperienza educativa della scuola di Barbiana alla redazione delle note "Dieci tesi sull'educazione linguistica democratica" e fino alle ricerche di Vedovelli M. - Giacalone Ramat A. ed alle proposte del gruppo linguistico del GISCEL l'insegnamento /apprendimento della lingua italiana ha avuto molti sviluppi e cambiamenti che hanno contribuito a formare in tutta la penisola un modello di italiano popolare, più diffuso tra la popolazione ed i ceti sociali. Si è anche ridotto cogli anni il forte contrasto tra dialetto e lingua nazionale, nella scuola come nella società italiana.La scuola ,che si è storicamente impegnata da molti decenni in un lungo processo di italianizzazione di una popolazione quasi interamente dialettofona , si trova ora ad affrontare la crescente presenza di alunni immigrati con le loro esigenze e problemi di inserimento e di integrazione,che pongono in grossa difficoltà gli insegnanti.
Si pone ancora una volta la nuova sfida dell'alloglossia e dell'eterogeneità alla scuola italiana. Sono sostanzialmente anche e soprattutto problemi di comunicazione,dato che i"nuovi "arrivati nella classe,linguisticamente e culturalmente disomogenea,devono fare i conti con gli " italiani " che hanno un ricco repertorio linguistico che si contrappone al processo di apprendimento e di acquisizione dell'italiano come lingua seconda. In diversi Paesi europei sono state attuate diverse modalità di inserimento degli alunni stranieri ( inserimento diretto nelle classi locali, inserimento con iniziale sostegno linguistico in L/2, inserimento programmato nel quadro dell' insegnamento/ apprendimento dell' italiano L/2), sostenendo molte iniziative per la formazione dei docenti e per l' insegnamento della lingua seconda. In Italia si è proceduto diversamente basandosi sul cosiddetto pluralismo ,sulle modalità dell' accoglienza e dell' educazione interculturale,come risulta dalle ultime ricerche linguistiche e scolastiche che verranno presentate. La nostra esperienza professionale nelle scuole di diversi Paesi europei suggerisce la necessità che tra i docenti si chiariscano le differenze tra lingua straniera, lingua seconda e lingua materna (motivazione, input linguistico,attività della scuola, contesti culturali ) per organizzare meglio le attività didattiche. Occorre in concreto domandarsi c o m e insegnare una lingua seconda e quale deve essere l' approccio,il metodo e le tecniche glottodidattiche . I docenti devono anche domandarsi che cosa significa sapere una lingua, sapere l' italiano (sapere fare lingua , sapere fare con la lingua, sapere la lingua), dopo aver definito i due obiettivi principali: la competenza comunicativa e la competenza metacomunicativa. In riferimento alle teorie dell'apprendimento linguistico (comportamentista, innatista, interazionista) è importante che il docente come il Dirigente scolastico sappiano qual è il ruolo della nuova scuola,anche dopo la riforma,segnatamente laddove ci sono molti alunni non italofoni e quindi laddove l' italiano è lingua seconda. La scuola deve impegnarsi ad insegnare l' italiano come L/2 per le due finalità già affrontate da Cummins (Bics e Calp ) nel suo Doppeltes Eisberg Modell :
per comunicare, in quanto l'alunno non italofono si trova inserito in una classe e deve poter gestire comunicazioni e rapporti interpersonali ( comunicare bene)
per studiare, in quanto l'alunno, utilizzando l'italiano come L/2 nello studio delle varie discipline scolastiche, sviluppa le sue abilità cognitive (capire bene).
Ponendo una giusta differenza tra italiano L/2 e lingua materna dei bambini e ragazzi d'origine straniera, come mostrano ampiamente le ricerche di M.Vedovelli et al.(cit. bibliografia), la scuola deve essere in grado, come evidenzia anche Vygotsky, di proporre un buon apprendimento della lingua seconda, non dimenticando la presenza e lo sviluppo della lingua materna dei non italofoni. Si dovrà vedere come stimolare l'apprendimento dell'italiano L/2 in classe, in relazione anche ai piani di studio programmati dal Collegio dei Docenti ed alle risorse disponibili nell'istituto. La scuola deve quindi favorire non tanto il monolinguismo italiano, ma un bilinguismo che potremmo chiamare coordinato, secondo i recenti studi linguistici. E' urgente pertanto investire adeguate risorse nella formazione ed aggiornamento dei docenti di italiano L/2, come hanno fatto per la loro lingua nazionale le istituzioni scolastiche di altri Paesi europei con forte presenza di alunni stranieri. viga